fotografo freelance

ATERNUM
Il progetto Aternum nasce nella contraddizione: pensato come movimento e riappropriazione dello spazio, vede in realtà i suoi prodromi nel periodo di lockdown svoltosi nei primi mesi del 2020 da un occhio che, controcorrente, guardava al passato mentre l’Italia era ferma a riflettere sul proprio futuro.
Il 9 marzo, durante i lavori di scavo per la realizzazione del terzo binario del tracciato ferroviario Pescara-Roma, emergono due arcate in muratura che in un primo momento vengono attribuite alla Piazzaforte spagnola del 1500 che per secoli ha protetto la città pescarese. La notizia viene subito diffusa dai media, ma il sopraggiungere del lockdown impone lo stop dei lavori attenuando il clamore mediatico che ne sarebbe derivato.
Finito il periodo di reclusione i confini si espandono, ma di poco: costretto entro i limiti cittadini inizio a percorrere Pescara in tutta la sua lunghezza, ogni giorno, riappropriandomi di quegli spazi pubblici che a lungo mi sono stati negati. Decido così di recarmi di persona dove qualche mese prima sono stati rinvenuti i “resti della fortezza” e da lì percorrere i vicoli, ancora deserti, del centro storico e dei suoi dintorni. Con lo sguardo di chi vede per la prima volta la sua città sgombra dal passeggìo e le automobili, guidato dai ricordi dell’infanzia, inizio a notare particolari a cui non avevo mai fatto caso: davanti a me la storia che avevo sempre studiato sui libri diventava tangibile e degna di un approfondimento.
Gran parte della storia pescarese è infatti ricoperta d’asfalto o inglobata nelle nuove strutture, tanto che gli stessi cittadini non sono consapevoli di quanto antiche le radici di Pescara siano: il boom edilizio degli anni '70 e lo skyline giovanile, dovuto in gran parte ai bombardamenti del 1943, riportano l’immaginario di una città fintamente giovane, “senza memoria”, quando in realtà Pescara ha alle spalle una storia millenaria, conosciuta però solo da pochi. Dalla volontà di riportare alla luce la memoria collettiva di Pescara nasce il progetto fotografico itinerante “Aternum”, che collega i siti archeologici più importanti della città in una narrazione che invita a una fruizione attiva dell’ambiente urbano sia con gli occhi di oggi, rappresentati dalle foto prodotte sul campo, sia con le lenti del passato, fornite dal lavoro qui raccolto di professionisti ed esperti che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto.
Il progetto può altresì leggersi come una raccolta parziale delle esperienze informali di archeologia partecipata avvenute ad oggi a Pescara, dove i cittadini guidati dalla rigorosa scienza archeologica e supervisionati dagli esperti, hanno avuto modo di contribuire alla divulgazione di tali scoperte, riappropriandosi del territorio e della sua storia.